Milano lungo i canali: scopriamo il Naviglio Grande
Protagonista di gran parte della storia e dello sviluppo della città meneghina, il Naviglio Grande è stato per millenni la più grande via di trasporto di Milano. Oggi è il luogo del tempo libero, per passeggiate ed aperitivi in compagnia. La sua larghezza è all’incirca di 20 metri fuori Milano, per poi restringersi a 15 nel tratto che collega Abbaitegrasso a Corsico; nel tratto finale, all’interno di Milano, misura solo 12 metri; mentre la sua profondità è sempre di 34 metri.
Nel milanese la rete dei navigli è sempre stata molto diffusa e sviluppata: nel XV secolo ne vennero costruiti oltre 90 chilometri, tutti navigabili grazie al sistema di conche. Un esempio di architettura che non trova eguali in nessun’altra città italiana: andiamo a pedalare lungo il Naviglio con un Bike Tour Milan!
Naviglio Grande: storia del famoso canale milanese
Tra i cinque navigli milanesi, il Naviglio Grande è quello più lungo: un canale artificiale di circa 40 km che nasce dalle acque della diga del Panperduto e dal vicino canale industriale di Turbigo. Il suo percorso termina nella Darsena di Porta Ticinese, realizzata nel 1603 dal governatore spagnolo Pedro Enrìquez de Acevedo Conte di Fuentes. I lavori di costruzione del Naviglio Grande iniziarono tra il 1152 e il 1157 con gli scavi per la realizzazione del Ticinello, un canale che divideva il territorio milanese da quello pavese e che aveva scopi difensivi. L’ampliamento del fossato nel 1179 con il prolungamento fino a Gaggiano ha dato origine al primo tronco del Naviglio; nel 1187 il corso venne prolungato fino a Trezzano e nel 1211 arrivò alle porte di Milano, nel laghetto di Sant’Eustorgio.
Il 1272 è l’anno più importante per la storia del Naviglio Grande: il canale diventa navigabile ed è la via privilegiata per il commercio milanese. I “barconi” trasportavano merce da Milano al Lago Maggiore e alla Svizzera e viceversa. Tra i pregiati materiali trasportati sulle acque del Naviglio ci sono anche i marmi del Duomo di Milano. Nel 1386, con l’apertura del cantiere, Gian Galeazzo Visconti concesse alla Fabbrica del Duomo di utilizzare il marmo delle cave di Candoglia che si trovano sulla sponda destra del Lago Maggiore. Da qui il marmo, trasportato su apposite barche contrassegnate con la scritta AUF (Ad Usum Fabricae), arrivava al Laghetto di Sant’Eustorgio da dove percorreva gli ultimi due chilometri via terra. Nel ‘400, con la costruzione di un sistema di conche di navigazione si riuscì a fare arrivare il marmo direttamente al laghetto artificiale di Santo Stefano, a soli trecento metri dal Duomo. Quest’ultima parte venne poi chiusa dall’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe nel 1857: oggi rimane la “Via Laghetto” e la “Piazza Santo Stefano” che ricordano la presenza dell’antico lago.
Santa Maria delle Grazie al Naviglio: una fantastica chiesa in mattoni
Poco distante dalla Darsena, affacciata sul canale, si trova la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio. Nata inizialmente nel 1556 come cappella dedicata alla Madonna, venne poi demolita per costruire una chiesa barocca. Distrutta da un incendio nel 1719 venne ricostruita e per molti anni ricoprì il ruolo di parrocchia. Nel 1900, su progetto di Cesare Nava iniziò la costruzione della nuova chiesa, più grande e maestosa, adatta ad accogliere tutti i fedeli della zona che aveva nel frattempo avuto un’importante sviluppo abitativo e demografico. La consacrazione avvenne nel 1909 per volere dell’arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari, ma la Chiesa non era ancora conclusa: mancava la facciata, che tutt’ora non è stata realizzata. Ciò che si vede dall’esterno è un muro in mattoni rossi e il campanile alto 59 metri.
All’interno la Chiesa si presenta con una struttura a croce latina e tre navate, separate da colonne corinzie ed archi a tutto sesto. Nell’abside, che è l’unica parte della chiesa affrescata, ci sono due altari sormontati da una imponente trifora con vetrate. Qui si trova l’altare maggiore in stile neogotico, con marmi policromi e un piccolo tempio che contiene un bassorilievo di Dio Padre benedicente.
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