Funzionamento tachigrafo digitale: tutto quello che devi sapere
Tutti i conducenti di mezzi pesanti devono imparare a fare i conti con il cronotachigrafo, la cosiddetta “scatola nera” dell’autotrasportatore. Da qualche anno ormai sia i regolamenti europei, che le leggi italiane impongono ai trasportatori di installare sui loro veicoli un tachigrafo digitale, un piccolo dispositivo utile al monitoraggio delle attività del mezzo e di chi lo guida.
Nello specifico, sono obbligati ad averlo a bordo:
- I veicoli che trasportano merci e hanno un peso complessivo maggiore di 3.5 tonnellate rimorchi inclusi.
- I veicoli che trasportano persone e hanno una capienza superiore a 9 persone autista incluso.
Tutti i guidatori devono necessariamente frequentare un corso di formazione per comprendere il funzionamento del tachigrafo digitale prima di salire a bordo per conto di un’azienda.
Il corso è organizzato da enti accreditati presso il Ministero dei Trasporti e al termine assicura un certificato della durata di 5 anni, valido in Italia e in tutta Europa.
Tachigrafo digitale: cos’è e come è fatto
All’apparenza il cronotachigrafo sembra un’autoradio: si presenta come una scatola scura rettangolare con due lettori di smart card, un selettore d’entrata manuale e uno schermo per la visualizzazione dei dati.
All’avvio, il tachigrafo digitale chiederà che venga inserita una delle 4 Carte Tachigrafiche per capire come deve comportarsi. Con la Carta Conducente, la più diffusa, il cronotachigrafo inizierà a misurare l’orario di guida e riposo del guidatore, assieme ad altri parametri del veicolo. Alla cosiddetta unità veicolo il tachigrafo digitale affianca anche una piccola stampante che viene utilizzata per stampare tutte le registrazioni effettuate dal dispositivo su carta termica.
Fino a qualche anno fa i tachigrafi erano analogici e ancora oggi ogni tanto capita di trovare, sui vecchi mezzi pesanti, qualche esemplare di quel tipo. Si trattava di un apparecchio che registrava manualmente su dischi orari di carta tutte le informazioni sull’attività di guida, grazie al monitoraggio della velocità del mezzo nel tempo.
Il cronotachigrafo digitale è stata una rivoluzione a livello tecnologico: non solo è più preciso della controparte analogica, ma è anche in grado di svolgere più funzioni ed essere dunque più utile a tutti.
Le Carte Tachigrafiche
Esistono 4 tipologie di Carte Tachigrafiche che danno accesso all’utilizzo del tachigrafo digitale. Ogni smart card è dedicata a un soggetto specifico e abilita solamente a certe attività sul dispositivo. Nel dettaglio abbiamo:
- Carta Conducente: di colore bianco, appartiene al guidatore. Con essa il tachigrafo misura tempi di guida e riposo e tutti i dati di viaggio.
- Azienda: di colore giallo, permette all’azienda di trasporti di accedere ai dati raccolti su tutti i tachigrafi del proprio parco di veicoli.
- Officina: di colore rosso, viene usata dai tecnici per l’installazione, l’attivazione e la calibrazione manuale del cronotachigrafo.
- Autorità: di colore blu, posseduta dalle autorità competenti. Fornisce l’accesso ai dati registrati dal tachigrafo utili a un eventuale controllo.
Le smart card sono rilasciate dal Ministero dei Trasporti e possono essere inserite all’interno del cronotachigrafo fino a due per volta. Hanno diversi periodi di validità, trascorsi i quali vanno rinnovate.
Funzionamento del tachigrafo digitale
Il tachigrafo digitale ha diverse funzioni. Le più comuni sono quelle relative alla misurazione delle attività del conducente e dello stato del veicolo. Nello specifico, il cronotachigrafo tiene traccia di:
- Inizio e fine del periodo di lavoro giornaliero.
- Tempo di guida, pausa e tempo di riposo.
- Tempi dedicati ad altri lavori all’interno del mezzo che non siano la guida.
- Tempi in cui il conducente è in disponibilità.
- Velocità del veicolo in ogni momento.
- Luogo di inizio e luogo di fine dello spostamento.
- Eventuali anomalie del veicolo e del corretto funzionamento del cronotachigrafo.
Tutti i dati generati dal cronotachigrafo devono essere periodicamente scaricati e archiviati opportunamente presso la sede dell’azienda di trasporti.
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