Come curare Acne e Psoriasi naturalmente con il CBD
Il cannabidiolo è un componente naturale che possiede potenti qualità antinfiammatorie, calmanti e antibatteriche. È una sostanza chimica molto efficace per la gestione dei sintomi dell’acne e della psoriasi. L’efficacia del CBD come trattamento per le condizioni della pelle, come arrossamenti, infiammazioni, irritazioni, prurito ed eccessiva produzione di sebo, è dimostrata da un numero crescente di studi condotti nella comunità scientifica.
L’acne è una patologia infiammatoria della pelle estremamente difficile da curare. Per prevenire la comparsa di cicatrici e macchie antiestetiche, è necessario prestare attenzione all’acne in modo costante. Se applicati sulle parti dell’epidermide afflitte dall’acne, i prodotti contenenti CBD possono aiutare a sfumare e migliorare l’aspetto dell’epidermide, portando infine a una pelle più sana e compatta.
La psoriasi è un disturbo cronico, difficile quanto il lupus, che deve essere trattato per alleviare i fastidiosi sintomi e impedire che si diffonda su tutta la superficie della pelle.
Il CBD non ha effetti intossicanti, ma è noto per le sue caratteristiche naturali che combattono la tristezza e l’ansia, e sono state condotte molte ricerche sul rapporto tra CBD e schizofrenia. Tuttavia, non tutti sanno che può essere utilizzato con successo anche in cosmetica, in particolare come emolliente ed elasticizzante nei prodotti destinati alle pelli soggette ad acne e psoriasi. Si consiglia di utilizzarlo sotto forma di olio CBD o in preparazioni cosmetiche, e di utilizzarlo regolarmente o come terapia intensiva nei casi in cui la richiesta è maggiore.
Il cannabidiolo si è dimostrato utile nel trattamento di diversi problemi della pelle, oltre all’acne e alla psoriasi. Queste condizioni includono la dermatite atopica e la dermatite seborroica, entrambe causate da un’interazione tra il cannabidiolo e il sistema endocannabinoide.
La nostra attenzione oggi sarà rivolta principalmente al CBD in relazione alla psoriasi e all’acne.
Psoriasi: cos’è esattamente?
La psoriasi è una patologia cutanea che colpisce un gran numero di individui in tutto il mondo; solo in Italia, la malattia interessa più di 3 milioni di persone. Si presenta più frequentemente con chiazze di arrossamento, ispessimento della pelle e squame di colore variabile dal bianco all’argento.
Si tratta di un disturbo infiammatorio persistente della pelle che viene classificato come cronico. Sia le pressioni ambientali che le predisposizioni ereditarie possono contribuire allo sviluppo di questa malattia, che ha diverse cause potenziali.
La psoriasi è caratterizzata dalla crescita di croste, placche eritematose e chiazze sulla pelle. Una delle ragioni principali di questa condizione è il funzionamento alterato del sistema immunitario.
Le persone di età compresa tra i quindici e i quarantacinque anni sono le più colpite da questo disturbo, che tuttavia in alcuni casi può manifestarsi già all’età di vent’anni. La psoriasi può colpire qualsiasi parte del corpo, ma è più comune nei seguenti punti: gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, palmi delle mani, solco intergluteo, unghie e parte bassa della schiena. La psoriasi può colpire qualsiasi parte del corpo, ma è più comune nelle sedi sopra elencate.
Le persone affette da psoriasi hanno spesso una qualità di vita peggiore a causa della natura intrusiva della condizione, che può avere un impatto negativo sulla qualità di vita complessiva.
Al momento la psoriasi non ha un trattamento o un farmaco che possa curarla completamente; tuttavia, sono disponibili trattamenti estremamente efficaci per calmare l’infiammazione e il prurito, ridurre il dolore e la sofferenza e alleviare alcuni dei sintomi della malattia.
L’inizio della malattia e la sua progressione variano da persona a persona. In alcuni casi, i primi sintomi della malattia possono essere solo lievi riacutizzazioni, mentre altre persone possono essere immediatamente colpite da forme più gravi della condizione.
L’alternanza di periodi in cui la malattia è latente, come la stagione estiva e i periodi di sole, e di periodi in cui tende a ricomparire con maggiore forza è il modo in cui la malattia si manifesta nel suo ciclo di attacchi.
Quali segni e sintomi sono associati alla psoriasi?
L’esistenza della psoriasi può avere un impatto negativo sull’aspetto di una persona, anche se in alcuni casi la condizione non provoca alcun disagio. Infatti, le papule e gli ispessimenti squamosi, chiaramente delineati da contorni distinti, sono i segni più evidenti della condizione.
I sintomi della psoriasi, che comprendono una lieve irritazione e la necessità di grattarsi la parte del corpo affetta dalla patologia, spesso non sono dolorosi. In alcuni punti, la pelle del paziente può avere la sensazione di essere trascinata e può anche provare fastidio e formicolio. Inoltre, a volte la pelle del paziente può diventare rossa e squamosa.
La psoriasi può manifestarsi in vari modi, ognuno dei quali è associato a una serie di sintomi specifici.
- forma a placche o a squame: le lesioni sono evidenti e ben definite; le placche hanno una tonalità argentea.
- Questo tipo di psoriasi, nota come forma guttata, è causata dallo streptococco ed è caratterizzata da papule di dimensioni variabili;
- Il tipo pustoloso è caratterizzato dalla comparsa di piccole vescicole che tendono a desquamarsi. È possibile che compaia nella forma ipercheratotica o in quella eritematosa. la forma eritrodermica è una manifestazione che interessa tutto il corpo e comprende placche ed eritemi.
- La psoriasi può presentarsi in due forme: seborroica, simile alla dermatite seborroica ma che si sviluppa anche sulle unghie e nella zona dietro le orecchie, e amiantacea, che colpisce il cuoio capelluto e lo ricopre di squame trasparenti.
- L’artrite psoriasica, che provoca dolore e fastidio alle articolazioni di mani e piedi, e l’onicopatia psoriasica, che danneggia l’unghia e si manifesta con striature e distacchi dell’unghia, sono entrambe condizioni causate dalla psoriasi.
I sintomi della psoriasi sono più fastidiosi durante i mesi invernali, poiché l’infiammazione è aggravata dal contatto con abiti spessi, dall’esposizione al freddo in ambienti naturali e dalla permanenza in ambienti riscaldati artificialmente.
Come il CBD può essere utile a chi soffre di psoriasi
Il CBD estratto dalle infiorescenze di cannabis è considerato di notevole interesse per la comunità scientifica, motivo per cui gli studi sull’argomento sono ancora in corso. Tutti gli studi sono giunti alla conclusione che questa antica pianta, sopravvissuta fino ai giorni nostri senza alcuna modifica, possiede caratteristiche antinfiammatorie. I prodotti contenenti CBD sono consigliati per il trattamento delle infiammazioni cutanee. Gli effetti calmanti del CBD agiscono a livello tissutale per curare l’irritazione e tutte le condizioni dermatologiche peggiorate dall’infiammazione.
Il cannabidiolo dimostra ad ogni applicazione di poter ridurre tali processi infiammatori, in particolare nelle parti della pelle lese, accelerando così il processo di guarigione. I nuovi prodotti, compresi quelli per l’applicazione topica e la cura della pelle, fanno sempre più uso del CBD derivato dalla pianta di cannabis.
Questo estratto vegetale è indicato per il trattamento di eczemi e psoriasi perché il cannabidiolo ha un effetto antinfiammatorio.
Recenti studi condotti appositamente per testare l’attività curativa del CBD su alcuni disturbi della pelle dimostrano che il CBD possiede potenti proprietà terapeutiche.
Il CBD ha la capacità di calmare l’infiammazione cutanea e di bloccare l’azione delle citochine infiammatorie, non solo nell’acne, ma anche in altre patologie cutanee, secondo una ricerca sugli effetti antinfiammatori del CBD sull’acne pubblicata nel maggio 2022 sul Journal of Inflammation Research. Questa ricerca ha dimostrato che il CBD ha il potenziale per trattare l’acne.
Inoltre, la sua somministrazione è in grado di inibire l’interleuchina, evitando così la formazione di placche a causa della psoriasi, che è estremamente fastidiosa da curare e poco attraente da vedere. Il cannabidiolo continua a dimostrare, quotidianamente, di possedere straordinarie qualità nutritive sul tessuto tegumentario, favorendo la rigenerazione, lo sviluppo e la differenziazione delle cellule fondamentali.
Che cos’è esattamente l’acne?
L’acne è un disturbo della pelle caratterizzato da infiammazione e provocato da un eccesso di produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, situate in prossimità dei follicoli piliferi.
La creazione di sebo ha uno scopo ben preciso, che è quello di preservare la pelle; tuttavia, in alcune circostanze, la produzione di sebo si altera e il grasso in eccesso arriva proprio ai follicoli, causando punti neri, cisti, noduli e brufoli. I batteri che normalmente sono innocui e costituiscono il microbiota naturale della pelle si annidano all’interno dei follicoli, dove si moltiplicano e danno origine a infiammazioni e infezioni. Questi batteri costituiscono il microbiota naturale della pelle.
L’acne può essere suddivisa in quattro categorie distinte, ognuna delle quali è definita dalla gravità dei sintomi e delle manifestazioni della condizione:
- moderata o comedonica;
- papulare pustolosa;
- nodulo cistico;
- acne conglobata.
L’acne comedonica è caratterizzata dalla comparsa di comedoni, punti neri e brufoli sulla pelle, ma spesso guarisce da sola senza lasciare cicatrici.
L’acne papulo-pustolosa è caratterizzata dalla presenza di pustole e brufoli pieni di pus. Questo tipo di acne è più comune negli adolescenti. Persiste al momento dei cambiamenti ormonali che si verificano durante l’adolescenza e scompare durante il processo di maturazione.
L’acne cistica e nodulare può essere molto fastidiosa. Le persone affette da questa patologia presentano cisti e noduli sotto la pelle che, se scoppiano, possono causare gravi lesioni. Questo tipo di acne può lasciare cicatrici antiestetiche sulla pelle del viso e del corpo. Queste cicatrici possono essere causate dall’acne.
L’acne conglobata è un tipo di acne molto aggressiva, dolorosa e, se non trattata, può provocare cicatrici.
Quali segni e sintomi sono associati all’acne?
L’acne si manifesta in varie forme, le più frequenti delle quali sono papule e comedoni, ma può anche assumere la forma di noduli, papule e cisti.
Gli accumuli di sebo e altre impurità costituiscono i comedoni, che non devono essere trattati per evitare ulteriori irritazioni e infezioni. Si tratta di un problema molto piccolo che non provoca alcun tipo di disagio. È fondamentale astenersi dallo sfregare punti neri e brufoli per evitare di infettare il follicolo irritato.
Le papule, che sono escrescenze rosacee che possono essere dolorose, sono la fase successiva del processo.
Le pustole, note anche come brufoli, sono escrescenze dolorose sulla pelle che si riempiono di pus e terminano con un punto bianco. Le pustole non devono essere schiacciate perché potrebbero diffondere l’infezione.
I noduli e le cisti sottocutanee sono due tipi di neoformazioni che, se non trattate, possono causare disagio e cicatrici.
I numerosi sintomi possono manifestarsi tutti insieme e continuare a essere presenti per un periodo di tempo molto lungo; la durata dell’infiammazione e la sua gravità giocano entrambe un ruolo nel determinare la possibilità che rimangano segni permanenti. I sintomi dell’acne non devono mai essere sopravvalutati per evitare la formazione di cicatrici cutanee; di conseguenza, si raccomanda di rivolgersi a un dermatologo il prima possibile dopo i primi segnali di acne.
Durante la visita dermatologica, il medico esamina i sintomi del paziente, considera le potenziali cause dell’acne ed esamina il tipo di pelle del paziente per arrivare a una diagnosi accurata del tipo di acne e della terapia da somministrare.
L’acne può essere trattata in modo più efficace con trattamenti topici; pertanto, è sempre una buona idea scegliere una crema che sia calmante e antibatterica e che sia formulata con sostanze chimiche antinfiammatorie naturali.
Il CBD come trattamento naturale sicuro ed efficace per l’acne
L’acne vulgaris, più comunemente chiamata semplicemente acne, è uno dei problemi cutanei più diffusi e il CBD possiede diverse caratteristiche terapeutiche che lo rendono particolarmente adatto al trattamento di questa condizione.
Poiché i segni dell’acne, come grandi brufoli, cisti e punti neri, possono essere così evidenti e abbondanti sul viso, possono avere ripercussioni significative sulla vita sociale di un individuo.
A causa dell’impatto inibitorio del CBD sulle ghiandole sebacee, che funge da freno alle secrezioni, la quantità di secrezioni prodotte diminuisce considerevolmente con l’uso continuato del prodotto, a patto che venga utilizzato nelle dosi e nelle modalità consigliate.
In altre parole, l’estratto di cannabis contribuisce alla regolazione della produzione di sebo da parte delle ghiandole che ne sono responsabili.
Per questo motivo, i prodotti a base di CBD sono un ottimo trattamento aggiuntivo per l’eritema cutaneo e possono migliorare i sintomi di questa condizione. [Grazie al fatto che il CBD è un potente antibatterico naturale, il suo utilizzo come trattamento per l’acne è uno dei trattamenti naturali di maggior successo disponibili.
In questo contesto, la ricerca medica offre una serie di indicazioni sull’utilità del cannabidiolo, o CBD, nel combattere l’acne. Uno degli studi più recenti condotti sul tema della psoriasi è quello discusso in precedenza in questo articolo. I ricercatori hanno individuato nel cannabidiolo la capacità di bloccare l’attività infiammatoria dei batteri, di prevenire la formazione di cheratosi e di regolare la produzione di sebo. Quando Olio CBD o i cosmetici contenenti cannabidiolo vengono applicati sulla pelle, la generazione di citochine infiammatorie da parte dell’organismo viene inibita e la sintesi dei lipidi rallentata.