Auto ibride plug in: prestazioni e sostenibilità
Le auto ibride, e in particolare le ibride plug in sono attualmente la soluzione più praticabile nella lotta alla decarbonizzazione che vede impegnati costruttori da un lato, e governi dall’altro. La riduzione di Co2 è nell’agenda di tutti i paesi del mondo come voce primaria, e il compito più gravoso per il comparto automotive arriva come conseguenza di sempre più stringenti norme anti inquinamento.
Per rimanere al passo coi tempi, i costruttori hanno iniziato a sviluppare tecnologie che puntano sempre più in questa direzione. L’auto elettrica è l’obiettivo dichiarato, grazie alle sue emissioni zero e ai suoi elevatissimi standard in termini di efficienza energetica. La soluzione però sembra non essere ancora del tutto matura per una serie di ragioni.
Non tutti gli stati possono ad oggi garantirsi un approvvigionamento energetico tale da sostenere un parco auto circolante completamente elettrico. Sono poche le realtà in cui si è potuta raggiungere questa condizione: emblematico il caso della Norvegia, che forte di una massiva disponibilità di energie rinnovabili, riesce a produrre autonomamente tutta l’elettricità di cui ha bisogno per uso civile e industriale.
Nel resto del mondo, i problemi che impediscono una diffusione massiva degli EV sono sostanzialmente:
A questi fattori esogeni, bisogna considerare una caratteristica intrinseca delle attuali elettriche: le loro batterie ancora non riescono a garantire un’autonomia tale da permetterne il pieno sfruttamento in tutti quei paesi che non presentano condizioni simili a quelle che la Norvegia può vantare.
In medio stat virtus
In un contesto del genere, le auto ibride rappresentano la soluzione ideale per abbattere drasticamente le emissioni di Co2 e con esse, i consumi di carburante. Le ibride plug-in, in particolare, alzano ancora più in alto l’asticella di efficienza e sostenibilità.
L’autonomia in elettrico può arrivare anche a toccare i 60-70 km, con velocità tali da affrontare un breve viaggio in autostrada senza far uso del motore termico. I tempi di ricarica, di poco superiori alle 3 ore, consentono un rifornimento di energia elettrica in tempi rapidi anche a casa.
Adattando il proprio stile di guida alle caratteristiche di questa tecnologia. è possibile massimizzare il rendimento energetico e godere appieno delle prestazioni e della versatilità che queste auto riescono a garantire.
A velocità di crociera ad esempio, adottando il sistema del veleggiamento si riesce ad estendere notevolmente l’autonomia delle batterie, abbattendo contemporaneamente anche i consumi di carburante.
In città, nelle strade extraurbane ricche di curve, salite e discese la soluzione più efficiente arriva dalle auto ibride plug-in, sfruttando al massimo la frenata rigenerativa, ossia il sistema con cui l’auto ricarica l’energia delle batterie durante la marcia. A livello di guida, sarà sufficiente abituarsi a un minor utilizzo del freno, facendo affidamento del freno motore offerto dal generatore elettrico. Questi modelli inoltre non hanno bisogno della ricarica da colonnina, offrendo un utilizzo pratico ed efficiente soprattutto nei centri urbani.
Adottando contemporaneamente queste tecniche di guida, si riescono a ottenere le massime performances in fatto di autonomia e in alcuni casi, prestazioni. Quando viene richiesta la massima potenza, l’auto utilizza contemporaneamente il motore termico e quello elettrico, capace di fornire una gran quantità di coppia motrice già a zero giri.
In sorpasso e in accelerazione, se si riesce a preservare un buon livello di autonomia da parte delle batterie, l’auto potrà contare sempre su entrambi i propulsori, regalando prestazioni brillanti e una guida divertente.